Ieri Bachmut (Bakhmut), oggi Soledar, perché tanta inesorabilità strategica intorno a queste due città nella guerra in corso in Ucraina? Qual è il legame con il mondo del vino?

Artwinery ingresso principale Bakhmut, Ucraina

Ascoltando i vari canali di notizie per diverse settimane, improvvisamente mi rendo conto che nessuna vera analisi strategica viene fatta dagli "pseudo" esperti sul motivo per cui così tanto sacrificio di sé e perdite sono state fatte dalla milizia Wagner per prendere la città di Bakhmut. Sento spesso analisti spiegare che è del tutto irrazionale sacrificare così tanti uomini per prendere la città di Bakhmut che non ha una reale importanza strategica se non una posizione interessante in termini di snodo ferroviario e stradale. E se i miliziani non fossero così stupidi? E se parte della risposta fosse nel vino?

Bakhmut, la città del vino dell'Ucraina orientale?

Cantinetta Artwinery scolpita nel gesso

I media occidentali ignorano completamente il fatto che la città di Bakhmut (situata nel Donbass tra le città chiave di Donetsk e Lysytchansk) ospita uno dei principali produttori di spumante dell'Ucraina orientale: ArtWinery. ArtWinery produce principalmente vini spumanti con il metodo 'Champenoise'. I suoi due vini principali sono:

  • Artemivske, un rosso semisecco ottenuto da uve Merlot, Saperavi e Cabernet Sauvignon che richiede un affinamento sui lieviti per 9 mesi.
  • Krim Brut Blanc, un bianco frizzante ottenuto da uve Aligoté, Chardonnay, Pinot Noir, Riesling
    La sua capacità produttiva totale è stimata in quasi 25 milioni di bottiglie all'anno.

Ma qual è il legame con la guerra in corso?

Beh, è abbastanza semplice, produrre un vino secondo il metodo 'Champenoise' (rifermentazione in bottiglia) richiede gallerie sotterranee molto lunghe che offrono condizioni ottimali (umidità, ecc.) che consentono una fermentazione di qualità, un regolare rimuginamento delle bottiglie e lo stoccaggio per diversi mesi per permettere al vino di maturare.

Per produrre i suoi vini, ArtWinery utilizza gallerie di gesso (una roccia sedimentaria spesso utilizzata come coadiuvante dei cementi) scavate nel 1880 dalle 'fabbriche Edmund Farke' a una profondità di 72 metri su una superficie totale di oltre 250.000 metri quadrati. Tuttavia, oltre al fatto che queste gallerie ospitano quasi 50 milioni di bottiglie con un valore medio unitario di circa 10 euro a bottiglia (quindi un totale di 500 milioni di euro di merce da monopolizzare); queste gallerie sotterranee coprono gran parte della città di Bakhmut e sono immuni alle più moderne capacità di bombardamento. Questo lo rende un punto strategico essenziale per chiunque desideri allestire lì un magazzino logistico (la logistica è il punto debole dell'offensiva russa sin dal suo inizio) per prepararsi a futuri grandi attacchi nei mesi a venire.

Qual è il punto in comune tra le città di Bakhmut e Soledar, oggi al centro dei combattimenti?

Miniera di sale grande e profonda di Soledar

La città di Soledar, situata a soli 10 chilometri a nord della città di Bakhmut, è conosciuta come una città che ospita una delle più grandi miniere di sale dell'Europa orientale. Questa gigantesca miniera si trova a 288 metri di profondità (quasi 30 metri di altezza) e si sviluppa su quasi 200 chilometri di gallerie. Una miniera così grande che in passato vi sono state organizzate mostre, concerti e persino partite di calcio. Questo labirinto di gallerie offrirà non solo un'ideale posizione difensiva ma soprattutto un impareggiabile punto di appoggio logistico unito ad un'incredibile capacità di stoccaggio (protetta da possibili bombardamenti).
Inoltre, le due città di Soledar e Bakhmut offrono una posizione centrale nella regione del Donbass (molto ben servita) che le rende sedi privilegiate per una forza armata che vorrebbe preparare una grande controffensiva quando sarà il momento.

Di conseguenza, c'è da chiedersi se non ci sia un accordo segreto tra la milizia Wagner che metterebbe le mani su queste risorse naturali (gesso, miniere di sale, vini) e l'esercito russo che metterebbe le mani su un doppio centro logistico di incredibile qualità.

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